Che cos'è lo spread?

Spread, un termine utilizzato spesso ma che, nonostante il tempo, continua a generare confusione nei non addetti ai lavori. Si tratta di un parametro fondamentale che deve essere al centro di ogni discussione di politica economica poiché ne determina la buona riuscita di ogni progetto. Eppure, ancora oggi, i meno informati ritengono che si possa ignorare questo valore spesso inteso come imposto – unilateralmente – “dall’Europa”. Beh, pochi sanno che si tratta di un’invenzione tutta italiana, ideata da Ciampi e Amato, col fine di commercializzare i titoli di stato. Successivamente la gestione degli affari venne affidata a istituti bancari privati che gestirono i flussi degli investimenti per tutta l’Europa.
merkel-3560150_1920.jpglo spread è un indicatore economico che serve a determinare il disavanzo tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi a 10 anni – i c.d. BUND – e i titoli di stato italiani BTP. Lo spread viene utilizzato come metro di misura dello stato di salute dell’economia nazionale e per questo è preferibile che questo valore, calcolato in punti base, resti il più basso possibile. Dunque, come detto, il parametro di riferimento resta il rendimento dei titoli di stato tedeschi poiché, economicamente, la Germania è la più stabile d’ Europa.
In sintesi, se lo spread italiano dovesse continuare a salire sarà più rischioso per gli investitori acquistare i titoli di stato italiani, ovvero prestare soldi all’Italia poiché saranno più alti i tassi di interesse che lo Stato dovrà ripagare (rendendo il recupero del credito meno certo). Il tutto avrà ripercussioni sul debito pubblico che salirà proporzionalmente all’aumentare dello spread.
Lo spread è un valore instabile poiché diverse sono le variabili che possono influenzare il suo andamento. Un elemento, tra tutti, che può comportare significative oscillazioni è la politica attuata dal Governo ovvero tutte le soluzioni e progetti che hanno un forte interesse economico. Volendo fare un esempio pratico, è sotto gli occhi di tutti come lo spread italiano sia notevolmente aumentato quando il governo Lega/5-Stelle abbia assunto posizioni antieuropeiste o quando abbia pubblicamente esternato il progetto di sforare il parametro europeo del 3% deficit/PIL e, invece, come sia rientrato nei parametri “convenzionali” quando i toni si sono calmati e i progetti economici divenuti meno dispendiosi.
In conclusione, lo spread indica quanto sia affidabile uno stato ovvero quanto grosso sia il rischio di prestargli dei soldi. Questo ha ripercussioni non solo sul debito pubblico ma anche nei confronti dei cittadini che, ad esempio, vedranno aumentare i propri tassi sui mutui.

Commenti